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La Tavola delle Meraviglie
La Signora Caterina Reviglio Sonnino è una donna elegante, simpatica, garbata, colta, si esprime in buon Italiano con un ricco vocabolario, sa mettere
a suo agio l'uditorio, parla con tono pacato e affabile.
La conferenza "La Tavola delle Meraviglie" ha preso spunto dal racconto dell'evoluzione dell'arte del "ricevere" per proporre l'amore quale chiave di lettura dell'accoglienza.
Ha esordito citando Anthelme Brillat-Savarin "Invitare qualcuno significa occuparsi della sua felicità per tutto il tempo che passerà sotto il vostro tetto".
Ha proseguito la sua dissertazione ricordando che l'ospite ha diritto alle attenzioni che il padrone di casa vorrà prestargli. Nei secoli tali premure si sono affinate passando dalle pratiche del medioevo a quelle dei giorni nostri.
Anche l'arte di apparecchiare la tavola e le norme di comportamento hanno subito un'evoluzione, passando attraverso la semplicità, la sontuosità, la raffinatezza, la sobrietà, la ricercatezza, la raffinatezza. Si è inoltre passati dal duecentesco "De quinquaginta curialitatibus ad mensam" di Bonvesin de la Riva, dai primi codici medioevali di Clemente Alessandrino, alle regole di Erasmo da Rotterdam, al trattato di monsignor Della Casa, fino ai precetti dei giorni nostri.
A corredo dell'esposizione sono state apparecchiate due tavole: una per la cena della vigilia, una per il pranzo di Natale. Tali allestimenti hanno proposto numerosi spunti per dimostrare agli ospiti amore e cura.
Altre due citazioni meritano di essere ricordate, quali esempi dell'indole della Signora Caterina Reviglio Sonnino.
I fiori della primavera sono i sogni dell'inverno raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. (Karl Gibran)
Il vero segno dell'intelligenza non è la conoscenza, ma l'immaginazione. (Albert Einstein) :
Alcune immagini
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