Il giorno 3 maggio, il Socio Remo Soro ci ha intrattenuto in un affascinante pomeriggio musicale con tema Lirica e cartoni animati.

Gli amanti della musica hanno avuto l'opportunità di ascoltare l'secuzione di due composizioni dei maestri Gioacchino Rossini e Wolfgang Amadeus Mozart.

Gli appassionati di cartoni animati hanno potuto stupirsi di fronte alle invenzioni pirotecniche con cui il maestro Lele Luzzati ha illustrato La gazza ladra e Il flauto maggico.

Per tutti si è trattato di uno spettacolo di "suoni e luci" sui generis che ha accompagnato i presenti in un viaggio onirico in un mondo popolato da personaggi straordinari creati dalle matite di Luzzati.

I due film di animazione sono stati realizzati con la tecnica del découpage, con disegno e scenografia a cura di Lele Luzzati, fotografia, montaggio e animazione ad opera di Giulio Gianini; sceneggiatura e regia sono frutto dell'impegno di entrambi gli artisti.

Il cartone La gazza ladra, del 1964, è stato candidato al Premio Oscar nel 1966, nella categoria "Miglior cortometraggio d'animazione". Nel 1974 otterràla candidatura Pulcinella, degli stessi autori.

Il flauto maggico è un lungometraggiuo del 1978. Esso rappresenta una sfida ben più impegnativa rispetto ai lavori precedenti. Luzzati, per scenografia e disegni, e Gianini, per fotografia e animazione, hanno realizzato questo "cartone" proponendosi obiettivi veramente ambiziosi, non solo per la durata del film, che ha comportato un significativo impegno realizzativo, ma soprattutto per le innovazioni introdotte, quali i prototipi delle "tendine", che oggi, con la diffusione delle applicazioni digitali a supporto delle presentazioni, ci appaiono di uso comune, ma in quegli anni rappresentarono una novità assoluta.

Si resta affascinati poi dall'armonia tra gli effetti scenici, le luci, le ombre, i passaggi tra una scena e l'altra giocando sui contrasti tra chiaro e scuro e sulle loro inversioni improvvise.

Appare brillante l'introduzione di un attore in carne ed ossa, Marcello Bartoli, per interpretare il personaggio di Papageno, che introduce la storia e accompagna lo spettatore nello sviluppo della "favola".

Il risultato più interessante è certamente il connubio tra musica e immagini, con queste ultime che paiono scaturire dai suoni e vicecersa, come se fossero i disegni a generare i diversi movimenti della partitura. L'armonia tra le due espressioni artistiche dimostra la capacità di Luzzati di "interpretare" graficamente lo spartito di Mozart, inventano una favola nuova, di immediata lettura, che si sviluppa fra le luci e le ombre di un sogno, in un tripudio cromatico tipico della raffinata ensibilità dell'artista.