Intestazione Pegliflora


Incontro con Elisa


Ritratto di Elisa
Giorgio Matteo Aicardi
Ritratto di Elisa bambina (1929)


Era l'estate del 1932 …

Ero seduta sull'erba, poco lontano da casa, nella campagna al di là del Giovo, dove il nonno aveva la casa rossa per le vacanze.

Piccolo poggio tra gli Appennini – il profumo del mare era portato dallo scirocco; i monti erano rivestiti di castagni, querce, faggi – ma anche di abeti, larici e pini e tassi, e la macchia fatta di biancospini, prugnoli, agrifogli. Era il nostro piccolo mondo, ne conoscevamo i silenzi, le voci, il vento fra le foglie, e lo splendore delle lucciole nelle notti di luglio senza luna.

Bambina libera e felice, ero seduta sul prato, giocavo, stavo scavando tra le zolle un nascondiglio per i miei segreti. L'estate era molto calda, e si sentiva silenzio.

Ad un certo punto, impercettibile, l'aria quasi si mosse, o qualche ombra si allungò. Alzai gli occhi e vidi comparire, dalla curva di Bernicun, un gruppo, una famiglia, che saliva verso il colle. Il signore, sorridente, aveva il binocolo al collo, ed era elegante; vestiva come un inglese. La signora, alta, un po' severa, aveva splendidi occhi verdi ed un gran cappello di paglia; e poi altre due signore – erano le sorelle – anch'esse cosė belle, alte.

La balia era la pennellata di colore nell'uniformità del gruppo: la gonna nera, la camicia bianca con grandi pizzi alle maniche, il corpetto rosso di velluto, e il copricapo simile a una cuffietta. Portava in braccio il magnifico bambino biondo con gli occhi azzurri. Ma davanti a tutti c'era la bambina, vestita di bianco, e correva verso di me.

Ero seduta sull'erba e avevo in mano una zolla.

Alzai gli occhi e guardai la bambina – suscitò in me una specie di incanto: bionda, i suoi capelli erano forti e morbidi, una molletta li fermava da un lato formando una larga onda, gli occhi erano blu, non azzurri, blu, e il suo vestito era ricamato e candido.

Mi sembrava che tutta la bambina fosse ricamata e candida.

Mi chiese: "Come ti chiami?"

Fu la mia prima amica.

Da allora le nostre vite, dandosi la mano, sono a arrivate a questo momento dell'anno 2013


Marta Montolivo



Siamo grati a Marta per aver condiviso con noi questo ricordo prezioso




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